l angolo della pace - a scuola con consapevolezza
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L'angolo della pace - A scuola con consapevolezza

pubblicato il:16/04/2024
categoria:insegnanti
di:Chiara Colusso

A scuola (ma anche a casa quando ci sono dei fratelli, oppure al parco) i conflitti - grandi o piccoli - sono all’ordine del giorno. 

Siamo cresciuti imparando che bisogna essere gentili e non litigare, invece la discussione e il conflitto sono parte integrante della crescita.

Esattamente come l’autonomia nel vestirsi, nel mangiare, l’imparare a leggere e a scrivere sono processi che vanno accompagnati, anche per imparare a discutere e confrontarsi in modo costruttivo è necessario allenamento

Chi gioca un ruolo fondamentale è sempre l’adulto: insegnanti, genitori, nonni, educatori disposti a dedicare il tempo necessario a risolvere il conflitto facendo da mediatori, con costanza e coerenza.

Non è facile perché questo implica prima di tutto rivedere il nostro modo di discutere (non puoi insegnare qualcosa che non hai imparato!) e poi investire del tempo di qualità nella relazione con i bambini. 

In questo articolo ti racconto cos’è l’angolo della pace, cioè quello spazio che all’inizio può essere fisico, ma poi può diventare puramente immaginario.

 

L’angolo della pace: cos’è

L'angolo o il tavolo della pace è un posto dove ci si ritrova dopo un litigio per calmarsi, parlare delle emozioni e risolvere i conflitti in armonia. 

Può essere un tavolino con due o tre sedie o un tappetino con cuscini a terra.

Come funziona?

Dopo un conflitto si invitano le persone coinvolte a ritrovarsi in questo luogo insieme ad un adulto che fa da mediatore.

Il ruolo dell’adulto è quello di fare domande per guidare il dialogo e offrire un modello, una struttura che poi i bambini potranno imparare ad usare in autonomia (ad esempio: Che cosa è successo? Come ti ha fatto sentire? Che cosa potresti fare la prossima volta)

Con i bambini più grandi sarà più facile, con i più piccoli inizialmente sarà necessario fare da interprete.

Altri oggetti utili:

  • una clessidra: serve per dare al bambino la possibilità di saperre che ha un tempo per parlare senza essere interrotto, inoltre osservare la sabbia che scende sposta il focus dall’emozione dentro di sè ai granelli che si muovono producendo un effetto calmante.
  • un oggetto morbido (pupazzo, pallina, piccolo oggetto): serve per regolare i turni di parola. il bambino che ha in mano l’oggetto, che funge da guardiano della parola, può parlare mentre gli altri ascoltano. Quando ha finito, il mediatore riformula o riassume e passa l’oggetto all’altra persona che ottiene l’ascolto e la parola
  • nell’angolo possono esserci anche libri sulle emozioni oppure dei giochi per aiutare a comprendere le emozioni e gli stati d’animo.

 

Nella tua classe c'è un angolo della pace? 

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