LOREM IPSUM

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In questo blog troverai articoli nei quali parlo di pedagogia, con particolare attenzione al pensiero di Maria Montessori, alla crescita personale e alla genitorialità. 

Unisco i miei studi, il mio percorso formativo e la mia esperienza per divulgare un’idea di pedagogia che possa portare adulti e bambini ad essere maestri di sè stessi. 

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Infanzia: primo piano di sviluppo

pubblicato il:27/11/2023
categoria:adulto-educatore
di:Chiara Colusso

Il primo piano di sviluppo va dalla nascita ai 6 anni ed è a sua volta diviso in due sottopiani: il primo da 0 a 3 anni e il secondo da 3 a 6 anni.

Il bambino da 0 a 3 anni viene chiamato da Montessori embrione spirituale perché ha in sé “potenzialità che determinano il suo sviluppo, un’essenza umana creativa che lo spinge a formare l’uomo del suo tempo”.

Questo significa che in questa fase il bambino, in modo innato, costruisce la propria psiche: ha una mente assorbente e inconscia attraverso cui si forma come uomo assimilando il proprio ambiente di vita attraverso la scoperta sensoriale e motoria.

In questa fase il bambino è un creatore inconscio perché non è consapevole di ciò che apprende. La sua mente è come una spugna che assorbe tutto e non rilascia nulla: è per questo che assume un valore fondamentale l’ambiente in cui il bambino è immerso.

I sensi sono ciò che permette al bambino di conoscere il mondo.

Dai 3 ai 6 anni permane il potere della mente di assorbire dall’ambiente senza fatica; ma l’assorbimento avviene attraverso un’esperienza attiva. Non sono più soltanto i sensi ma è la mano che diventa lo strumento attraverso cui il bambino fa esperienza.

Il bambino diventa così creatore cosciente. Inizia ad assorbire l’ambiente attraverso attività più consapevoli, dirette dalla sua volontà. Quindi l’apprendimento diventa un’esperienza più attiva e ricercata. Se osserviamo con attenzione il bambino, in questa fase notiamo una forte necessità di lavorare in autonomia proprio in virtù del fatto che sta costruendo sé stesso.

Questo periodo è caratterizzato dal perfezionamento delle percezioni sensoriali, del movimento e del linguaggio, oltre che (verso i 5/6 anni) da una tensione naturale a iniziare a riconoscersi nel gruppo e ad un graduale sviluppo dell’immaginazione.

La famiglia e il nucleo famigliare, quindi un contesto chiuso, sono lo spazio entro il quale il bambino può svilupparsi al meglio.

“Aiutami a fare da solo”: questo è ciò che il bambino chiede all’adulto in questa fase in cui ricerca l’indipendenza e l’autonomia.

È una fase caratterizzata da bisogno di ordine, calma e armonia.

In questo periodo non è sviluppata la mente astratta, perciò il bambino non è in grado di distinguere la realtà dalla fantasia. Per questo motivo è molto importante esporlo a quanta più realtà possibile.

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