LOREM IPSUM

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In questo blog troverai articoli nei quali parlo di pedagogia, con particolare attenzione al pensiero di Maria Montessori, alla crescita personale e alla genitorialità. 

Unisco i miei studi, il mio percorso formativo e la mia esperienza per divulgare un’idea di pedagogia che possa portare adulti e bambini ad essere maestri di sè stessi. 

i periodi sensitivi
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I periodi sensitivi

pubblicato il:26/09/2022
categoria:Adulto educatore
di:Chiara Colusso

L’articolo di oggi è bello tosto, lo so. Le parole utilizzate non sono affatto semplici, soprattutto perché ho inserito molte citazioni di Maria Montessori. L’argomento è talmente importante e intenso che non potevo introdurlo diversamente. ci saranno poi nuovi articoli in cui cercheremo di rendere questi concetti più tangibili, attraverso esempi pratici ed esperienze dirette. 

Che cosa sono i periodi sensitivi

Lo sviluppo del bambino non è casuale ma è regolato da direttive interiori che fanno capo alla legge di natura: i periodi sensitivi. Essi sono periodi della vita del bambino in cui egli è assorbito totalmente da una particolare attività da ignorare tutte le altre stimolazioni ambientali. 

I periodi sensitivi sono infatti “sensibilità speciali, che si trovano negli esseri in via di evoluzione, cioè negli stati infantili, le quali sono passeggere e si limitano all’acquisto di un determinato carattere: una volta sviluppato questo carattere, la sensibilità finisce: e così ogni carattere si stabilisce con l’aiuto di un impulso, di una possibilità passeggera. Dunque la crescenza non è qualcosa di vago, una fatalità ereditaria insita negli esseri umani, ma un lavorio guidato minuziosamente da istinti periodici, o passeggeri, che danno una guida, perché spingono a un’attività determinata, la quale differisce talvolta in modo evidente da quella dell’individuo allo stato adulto” (Montessori, Il segreto dell'infanzia, 2017, p. 52).

I periodi sensitivi sono paragonabili ad un faro acceso che illumina interiormente. “È questa sensibilità che permette al bambino di mettersi in rapporto col mondo esterno, in modo eccezionalmente intenso. E allora tutto è facile, tutto è entusiasmo e vita. Ogni sforzo è accrescimento di potere. Solo quando nel periodo sensitivo, l’acquisto è compiuto, succede il torpore dell’indifferenza, la fatica” (Montessori, Il segreto dell'infanzia, 2017, p. 55)

Sulla guida di queste sensibilità interiori, il bambino riesce a scegliere nell’ambiente “le cose necessarie e le situazioni favorevoli al suo sviluppo (…) rendendolo sensibile verso talune cose e lasciandolo indifferente verso altre” (Montessori, Il segreto dell'infanzia, 2017, p. 57).

Questa guida non consiste unicamente in un desiderio intenso, ma nella capacità di far uso di queste circostanze per crescere e svilupparsi. La sensibilità verso determinate esperienze fa si che i bambini in modo spontaneo trovino nell’ambiente ciò che gli serve per sviluppare una determinata competenza. Il percorso di sviluppo del bambino è un processo di autoapprendimento, guidato dalla natura attraverso successivi gradi di indipendenza, verso la perfezione. 

“Lo sviluppo psichico non avviene a caso, non ha origine dagli stimoli del mondo esteriore, ma è guidato dalle sensibilità passeggere che sono istinti temporanei ai quali è collegato l’acquisto dei vari caratteri” (Montessori, Il segreto dell'infanzia, 2017, p. 57): in questo processo l’ambiente esterno non ha un’importanza costruttiva, ma offre i mezzi necessari alla vita. 

Come si manifestano i periodi sensitivi

Poiché i periodi sensitivi costituiscono occasioni determinanti per acquisire specifiche competenze e per progredire nel proprio sviluppo individuale, è necessario rispettare le tempistiche, senza anticiparle o posticiparle, altrimenti si ha un allontanamento dalle leggi di natura e si diventa ostacolo per il bambino: “Su questi differenti stati nulla può l’adulto dall’esterno. Ma se il bambino non ha potuto agire secondo le direttive del suo periodo sensitivo, è perduta l’occasione di una conquista naturale: ed è perduta per sempre” (Montessori, Il segreto dell'infanzia, 2017, p. 54).

I periodi sensitivi si manifestano attraverso comportamenti, consistenti nel ripetere più volte azioni apparentemente inutili in seguito alle quali si manifesta, improvvisamente, una specifica abilità.

“Nel neonato, anche psichicamente parlando, sembra che non vi sia nulla di costruito, proprio come non vi era un uomo già fatto nella cellula primitiva. Si ha al principio l’opera di accumulamento del materiale, analogamente a quanto abbiamo visto a proposito dell’accumularsi di cellule mediante la moltiplicazione. Nel campo psichico questa attività che accumula, opera grazie a ciò che ho chiamato la mente assorbente; anche nel campo psichico gli organi si costruiscono attorno a un punto di sensitività. I punti di sensitività si producono in seguito, e sono così intensi nella loro attività che gli adulti non possono ricreare in se stessi né immaginare qualche cosa di simile. (…) Da questi punti di sensitività non si sviluppa la psiche, ma gli organi della psiche. Anche in questo campo ogni organo si sviluppa indipendentemente dall’altro: così vengono a determinarsi il linguaggio, la capacità di calcolare le distanze, di orientarsi nell’ambiente, di tenersi ritto sulle gambe ed altre forme di coordinamento. (…) Nessuna di queste sensitività occupa l’intero periodo di sviluppo; ognuna di esse ha una durata sufficiente ad assicurare la costruzione di un organo psichico. Quando l’organo si è formato, la sensitività scompare (…). Quando tutti gli organi sono pronti, si uniscono fra loro per formare ciò che chiamiamo l’unità psichica» (Montessori, La mente del bambino, 1999, p. 51, 52). 

Attraverso l’embriologia, e in particolare il processo di organogenesi, viene spiegata l’ontogenesi psichica dell’individuo. Durante i primi tre anni di vita, la psiche si organizza e si specializza nei diversi organi psichici, che si servono degli organi fisici ma non coincidono con essi.

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