In questo blog troverai articoli nei quali parlo di pedagogia, con particolare attenzione al pensiero di Maria Montessori, alla crescita personale e alla genitorialità.
Unisco i miei studi, il mio percorso formativo e la mia esperienza per divulgare un’idea di pedagogia che possa portare adulti e bambini ad essere maestri di sè stessi.
Quando si parla di Metodo Montessori, senza conoscere in modo approfondito i principi cardine, ci si trova di fronte principalmente a due critiche.
Da un lato c’è chi ritiene che ai bambini sia tutto concesso. Si crede che il fanciullo possa e debba esprimere se stesso e questo sembrerebbe tradursi in azione permettendoli di fare quello che vuole, senza regole e senza limiti.
Dal lato opposto c’è chi crede che ci sia troppa rigidità, ci siano troppi dettami sotto i quali si deve stare.
La verità, come sempre, sta nel mezzo.
Partiamo da queste parole, scritte da Maria Montessori ne La scoperta del bambino:
“La libertà del bambino deve avere come limite l’interesse collettivo: come forma ciò che noi chiamiamo educazione delle maniere e degli atti. Dobbiamo quindi impedire al fanciullo tutto quanto può offendere o nuocere agli altri, o quanto ha significato di atto indecoroso o sgarbato. Ma tutto il resto – ogni manifestazione avente uno scopo utile qualunque essa sia e sono qualsiasi forma esplicata – deve essergli non solo permesso, ma deve venire osservato dal maestro: ecco il punto essenziale.”
E ancora:
“Il concetto di libertà nell’educazione della prima infanzia deve intendersi come condizione adatta al più favorevole sviluppo così dal lato fisiologico come dal lato psichico. Quasi l’educatore fosse spinto da un profondo culto alla vita dovrebbe rispettare, osservando con interessamento umano, lo svolgersi della vita infantile. […]
Quando perciò parliamo di libertà del piccolo bambino, non intendiamo di considerare le azioni esterne disordinate che i bambini abbandonati a se stessi compirebbero come sfogo di un’attività senza scopo, ma diamo alla parola il senso profondo di liberazione della sua vita da ostacoli che ne impediscono il normale sviluppo. Il bambino ha una grande missione che lo spinge: quella di crescere e diventare uomo”.
Ecco il concetto di libertà. Una libertà che libera la vita del bambino dagli ostacoli che non ne permetterebbero lo sviluppo normale, una libertà che tiene conto dell’interesse e del benessere collettivi.
È un concetto molto distante dalla totale assenza di regole. La libertà di cui parla Montessori è espressione di sé all’interno di un ambiente adeguatamente preparato, con regole da rispettare nel rispetto di sé e dell’altro.
Nel concreto cosa significa questo? Significa che l’adulto ha il compito di osservare con cura i bisogni infantili per poter creare un ambiente adatto in cui il bambino può agire secondo scopi interessanti da raggiungere, utili al suo sviluppo.
Ecco che allora il lavoro più grande è quello che l’adulto deve fare su se stesso, per osservare, capire, comprendere; per fornire al bambino quelle regole entro cui agire, ponendo le basi perché queste vengano interiorizzate, permettendo e preservando lo svolgersi della vita infantile.
In questo blog troverai articoli nei quali parlo di pedagogia, con particolare attenzione al pensiero di Maria Montessori, alla crescita personale e alla genitorialità.
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