“Non gioca mai da solo (e io non riesco a fare niente)”
Tipica frase che mi viene detta dai genitori, in particolare dalle mamme.
Sfatiamo un primo mito: è normale!
Se ci immaginiamo un bambino che sta lì buono buono, gioca da solo, si intrattiene per ore e ore già da quando è piccolo, magari pure dentro in casa, abbiamo delle aspettative un pochino irrealistiche.
Attenzione, non sto dicendo che un bambino non possa arrivare a un punto in cui ha una buona autonomia nel gioco, sto dicendo che se speriamo che questo piova dal cielo, c’è un problema di aspettative.
Come ogni aspetto relativo all’acquisizione di una nuova indipendenza e autonomia, non si tratta mai di qualcosa che avviene dall’oggi al domani, ma è un processo. Un processo che va guidato.
Il bambino non chiede la nostra presenza perché è capriccioso o perché non vuole lasciarci fare le nostre cose; semplicemente ha un grande bisogno di noi, della nostra presenza, del nostro contatto. Più saranno sicuri che noi ci siamo, siamo lì per loro, più sarà facile per i bambini trovare spazi di autonomia, perché sapranno sempre che noi siamo pronti ad accoglierli.
E mentre siamo nel bel mezzo di questo processo, è molto efficace tenere a mente alcuni aspetti:
A volte, invece che crogiolarsi nel fastidio perchè i nostri figli non si intrattengono da soli, potrebbe essere più utile prendersi del tempo per osservare e capire come possiamo agire per migliorare la situazione.
Una volta capito come fare, riusciremo a guardare al gioco autonomo (o in compagnia) con una luce diversa, sicuramente più sostenibile.
In questa rubrica potrai trovare brevi racconti e riflessioni che trattano di diversi argomenti: genitorialità, crescita personale, relazioni, insegnamento ed educazione in modo semplice, breve e diretto.
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