QUALI APPROCCI CI POSSONO ESSERE PER LO STUDIO DELLA STORIA?
Allo studio della storia è possibile avvicinarsi in due modi: attraverso un approccio di natura eroica o un approccio di natura antieroica.
La storia che abitualmente si studia a scuola, ma non solo, è quella eroica al cui centro vi è l’eroe ovvero l’uomo a cui venivano attribuite qualità divine o semidivine.
Nel gruppo era colui che emergeva per azioni di coraggio, colui che compiva gesta prodigiose a favore del gruppo.
Tutt’oggi c’è l’idea dell’eroe, a cui sono state tolte le caratteristiche di natura divina, ma al quale vengono riconosciute comunque le qualità che mette a disposizione del gruppo.
Il concetto di storia per Maria Montessori si discosta dalla concezione tradizionale: ella ha, nei confronti della storia, un approccio di natura antieroica che vede come protagonista l’antieroe, cioè l’uomo comune.
Per Montessori l’eroe non è altro che l’umanità stessa, l’uomo comune, senza volto, poiché in lui si può rispecchiare ciascun uomo di qualunque epoca. Egli è il vero eroe perché ogni giorno si prodiga per soddisfare i suoi bisogni trasformando l’ambiente intorno a sé e costruendo così la civiltà. È lui l’autentico protagonista della storia.
La storia, quindi, è una registrazione delle azioni che l’uomo compie nel tempo in connessione con ciò che con esso vive: gli elementi della natura (cioè vegetali e animali) e gli elementi della supernatura (cioè ciò che l’uomo costruisce con le sue mani).
QUAL È L’OBIETTIVO DELL’INSEGNAMENTO DI UNA STORIA ANTI-EROICA?
L’obiettivo di Maria Montessori è far comprendere al bambino la grandiosità di questa umanità – di cui il bambino dovrà sentirsi parte – i sacrifici e il grande lavoro svolto da ciascun individuo: si deve risvegliare nel fanciullo un grande senso di ammirazione.
Come sono solita fare negli articoli del blog, lascio che siano le parole di Maria Montessori a spiegare meglio il concetto:
“Ma la storia delle conquiste umane è qualche cosa di reale, una testimonianza viva della grandezza dell’uomo; ed è facile portare i bambini a commuoversi all’idea che milioni di persone come loro lottano fisicamente e moralmente per risolvere i problemi della vita e che tutti danno il loro contributo, anche se può capitare che la soluzione sia trovata da un solo uomo.”
M. Montessori, Come educare il potenziale umano, p. 122
“Quello che è soprattutto necessario è che fin dai primi anni l’individuo venga messo in rapporto con l’umanità. […] Forse insegniamo al bambino a ringraziare Dio e a pregarlo, ma non gli insegniamo a ringraziare l’umanità, l’agente più importante nella creazione di Dio […] Il bambino proverà un piacere maggiore nell’apprendimento di tutte le materie, e troverà più facile impararle, se lo si porterà a rendersi conto di come si è potuti giungere a studiarle e di chi per primo le ha studiate. […]
Nell’educare i bambini, richiamiamone quindi l’attenzione alle schiere di uomini e di donne che la luce della celebrità non illumina, alimentando così in loro l’amore per l’umanità; non il sentimento vago e anemico che oggi viene predicato con il nome di fraternità, né il sentimento politico secondo il quale le classi lavoratrici dovrebbero essere redente ed elevate. Quello di cui vi è soprattutto bisogno non è affatto un sentimento paternalistico e caritatevole verso l’umanità, ma la coscienza reverente della sua dignità e di quanto essa vale. Essa dovrebbe venir coltivata come un sentimento religioso, che veramente dovrebbe essere in noi tutti: perché non dovrebbe essere necessario ricordare che nessuno può amare Dio restando indifferente verso il suo prossimo.”
M. Montessori, Come educare il potenziale umano, p. 44 e seguenti
LA STORIA COME MAESTRA DI VITA
Per Montessori, la storia è maestra di vita, ecco perché è fondamentale prestare attenzione al tipo di storia che viene proposta ai bambini. Vogliamo insegnare una storia di guerre e sangue o una storia di piccole e grandi conquiste? Guerra genera guerra, amore genera amore.
Nell’introduzione di Antropologia pedagogia, Montessori porta un esempio molto semplice per spiegare questo concetto: propone di paragonare la comparsa dell’uomo sulla Terra alla scoperta della forza del vapore e quindi alla comparsa delle ferrovie. La ferrovia, scrive, “non trova limiti di spazio, percorre il mondo inconscia in un lavoro senza posa, e con ciò affratella uomini, nazioni, ricchezze”. Ma se noi adulti, invece che soffermarci su tutto il lavoro e l’ingegno dell’uomo che ha portato alla creazione, all’utilizzo e alla diffusione della ferrovia, ci soffermassimo solo lui fatti di cronaca, sui disastri che possono derivare da un treno che fa un incidente, cosa lasceremmo nella mente del bambino? Probabilmente si chiederebbe come possa la ferrovia essere un progresso per la civiltà se è causa di tanto dolore.
Ecco, Montessori spiega proprio che questo è ciò che facciamo quando mostriamo una storia fatta principalmente di guerre e oppressioni.
“Le scuole insegnano le storie delle guerre -la storia dei disastri e delle colpe- che furono penose necessità nei successivi passaggi a traverso civiltà create dal lavoro e dal perfezionamento dell’umanità; ma la civiltà stessa, che risiede nell’evoluzione del lavoro e del pensiero, rimane pei fanciulli nelle tenebre del silenzio.
Ebbene, così facciamo noi allorché di tutta la preistoria e la storia dell’umanità, insegniamo al fanciullo solo la serie delle guerre, delle oppressioni, delle tirannie, dei tradimenti: e con tali cognizioni lo spingiamo ignaro nel secolo della redenzione dei lavoratori, e del trionfo della pace universale, dicendogli che La storia è maestra della vita.”
M. Montessori, Antropologia pedagogica, introduzione
Avevi mai pensato a cosa sta dietro all'insegnamento della storia?
In questo blog troverai articoli nei quali parlo di pedagogia, con particolare attenzione al pensiero di Maria Montessori, alla crescita personale e alla genitorialità.
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