In questo blog troverai articoli nei quali parlo di pedagogia, con particolare attenzione al pensiero di Maria Montessori, alla crescita personale e alla genitorialità.
Unisco i miei studi, il mio percorso formativo e la mia esperienza per divulgare un’idea di pedagogia che possa portare adulti e bambini ad essere maestri di sè stessi.
Un giorno ho letto queste parole:
“Mi sono più volte domandato perché da quarantacinque anni ad oggi, il metodo Montessori non sia stato diffuso nelle scuole italiane. Allora come oggi, debbo dare la stessa risposta: si tratta di un vizio organico del nostro insegnamento: manca la libertà; si vuole l’uniformità; quella imposta dai burocrati e sanzionata da politici. Manca anche l’interessamento pubblico ai problemi scolastici; alla loro tecnica, all’adeguamento dei metodi alle moderne esigenze. Forse c’è di più: una diffidenza verso lo spirito di libertà e di autonomia della persona umana, che è alla base del metodo Montessori. Si parla tanto di libertà e difesa della libertà; ma si è addirittura soffocati dallo spirito vincolistico di ogni attività associata dove mette la mano lo stato; dalla economia che precipita nel dirigismo, alla politica, che marcia verso la paritocrazia, alla scuola che è monopolizzata dallo stato e di conseguenza burocratizzata” Don Luigi Sturzo.
In un primo momento ho salvato la citazione perché mi piaceva, poi rileggendola ho capito che qualcosa non mi convinceva.
Si, il mondo di oggi è complesso. Forse lo è sempre stato, magari in modo diverso, magari non ce ne rendiamo conto perché è questa l’epoca in cui stiamo vivendo e quindi ci siamo dentro con tutte le scarpe.
Di fronte a qualcosa di complesso e a tratti difficile, credo che la scelta sia molto semplice: lamentarsi o fare qualcosa.
Tutti siamo capaci di lamentarci, sembra la cosa più facile da fare.
È come se lamentandosi ci si aspetti che qualcuno possa dire “Wow grazie! Che bella visione mi stai dando. Aspetta che adesso cambio le cose che mi hai detto che non funzionano”.
Spoiler: non funziona così.
Più ci si lamenta, più ci si lamenterebbe e meno si agisce. Perché se passi il tempo a lamentarti, chiaramente non lo passi compiendo azioni volte a migliorare la situazione.
Quindi la scelta è molto semplice: lamentarsi o agire diversamente.
Io preferisco fare qualcosa, preferisco prendere atto di questa complessità ma non crogiolarmi in essa, non stare nel mal comune mezzo gaudio. Preferisco credere che qualcosa si possa cambiare, perché anche il cambiamento di una singola persona è un successo.
E ognuno può fare la sua parte.
Anche una piccola parte, anche una piccola azione al giorno, se sommate, una dopo l’altra possono fare la differenza.
In questo blog troverai articoli nei quali parlo di pedagogia, con particolare attenzione al pensiero di Maria Montessori, alla crescita personale e alla genitorialità.
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