premi e castighi con elf on the shelf
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Premi e castighi con Elf on the Shelf

pubblicato il:04/12/2022
di:Chiara Colusso

Girovagando su Instagram ho visto diversi modi di interpretare la tradizione di Elf on the Shelf. In alcune case, l’elfo è arrivato per controllare che i bambini si comportino bene per poi comunicarlo a Babbo Natale che, di conseguenza, valuterà se portare o no i regali a Natale.

Colgo l’occasione per fare una riflessione su premi e punizioni. (C’è un intero capitolo dedicato a questo aspetto nel mio videocorso, puoi trovare qui la presentazione).

Utilizzare i castighi porta a evitare di svolgere una determinata azione per paura delle conseguenze più che perché davvero si è compreso che quella azione non è benefica o positiva da compiere. Questo va ad inficiare il pensiero critico e anzi, può indurre il bambino a preferire una bugia pur di non ricevere una punizione.

 

Il bambino impara a fare le cose bene semplicemente per la soddisfazione che gli dà il farle bene. E questo è un aspetto innato in lui e siamo noi adulti ad avere il potere di mantenerlo tale o creare la dipendenza dal giudizio.

Invece di utilizzare castighi, minacce o punizioni, o al contrario premi ed elogi, ha più senso soffermarsi sul riflettere sulle conseguenze di una determinata azione.

La punizione in realtà “migliora” solo in maniera apparente il comportamento del bambino perché è un comportamento imposto e non frutto di una comprensione profonda.

Offriamoci una possibilità educativa che non va a contemplare un’educazione basata su atteggiamenti di rinforzo positivo e/o negativo di un comportamento, di un’azione, di un pensiero, di un’emozione, ossia il “risultato finale” visibile; ma, al contrario, va a rafforzare, evidenziare, valorizzare il PROCESSO secondo il quale il bambino giunge a quel determinato comportamento, a quella determinata azione.

Insegnando questo ai bambini, dovremo prima di tutto sperimentarlo noi stessi.

Ora vi chiedo di fare una fantasia: come sarebbe il mondo se fosse abitato da persone cresciute con questa visione? Se ciascuno di noi agisse con consapevolezza per il bene massimo di se stesisi e di tutte le persone coinvolte? Se riflettessimo davvero sull’impatto che le nostre azioni possono avere a livello planetario?

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