Questo è un articolo impegnativo, come quello sui periodi sensitivi (che puoi trovare qui). Anche in questo caso, ho preferito partire puntando in alto, utilizzando per lo più le parole di Montessori. Ci sarà l’occasione, in articoli successivi, di approfondire l’argomento accompagnandolo ad esempi concreti per renderlo più comprensibile anche a chi si approccia al pensiero di Maria Montessori per la prima volta.
Cosa sono i piani di sviluppo
Secondo Maria Montessori, lo sviluppo dell’individuo avviene attraverso successive fasi o periodi, lungo l’arco di tempo che va dalla nascita ai 24 anni; è un tempo di costruzione della persona e sulla base di diversi bisogni costruisce diversi caratteri.
Questo periodo viene suddiviso in quattro fasi, chiamate da Montessori piani di sviluppo, ovvero una rappresentazione della visione globale dello sviluppo dalla nascita alla maturità.
Ogni piano di sviluppo è caratterizzato da bisogni e compiti evolutivi specifici. All’interno di ogni fase l’essere umano sente bisogni particolari dettati dalle leggi di natura e ha dei compiti evolutivi per sviluppare determinate caratteristiche. Ogni piano è caratterizzato da bisogni specifici, da compiti evolutivi specifici e da sensitività che compaiono, raggiungono la massima espressione ed infine declinano.
I quattro piani di sviluppo sono i seguenti:
- Piano dell’infanzia (0-6 anni) suddiviso a sua volta in due sottofasi: 0-3 anni, 3-6 anni
- Piano della fanciullezza (6-12 anni)
- Piano dell’adolescenza (12-18 anni)
- Piano della maturità (18-24 anni)
Lo sviluppo dell’individuo, come mostrato nel cartellone, non procede in forma costante o lineare ma avviene in fasi o cicli.
Nel bordo superiore si osserva la linea della vita, che indica l’età cronologica dell’individuo, nella quale si trovano distinti i periodi dello sviluppo, da zero a ventiquattro anni, con un ritmo di sei anni per ciascun periodo.
In corrispondenza dello zero, cioè della nascita, si osserva una fiamma che simboleggia il centro vitale o carica della vita psichica. Dopo lo zero, una linea obliqua indica l’accrescimento e la progressione di sensitività particolari e di specifiche caratteristiche, fino a raggiungere il suo massimo attorno alla metà di un intero periodo di sei anni. La linea di progressione inverte direzione diventando linea di regressione, fino ad intersecarsi con la linea della vita. Le due linee di progressione e regressione, insieme alla linea della vita, costituiscono un triangolo che corrisponde ad un piano di sviluppo.
I quattro triangoli sono distinti a due a due dall’uso del colore. I triangoli in rosso rappresentano i periodi creativi dello sviluppo in cui avvengono grandi trasformazioni, cioè infanzia e adolescenza. I triangoli in blu rappresentano le fasi calme di crescita uniforme, sono fasi di maggior stabilità, cioè fanciullezza e maturità.
La visione complessiva dell’immagine fa emergere la regolarità e la simmetria di ciascun periodo, il cui sviluppo è guidato da specifiche sensitività. Lo sviluppo dell’individuo non è lineare ma è caratterizzato da trasformazioni e possiede una natura ciclica e irripetibile.
L’individuo possiede in sé le proprie finalità evolutive. Tuttavia, poiché l’ambiente è decisivo nello sviluppo individuale, l’adulto ha il potere di incidere, positivamente o negativamente, sullo sviluppo naturale del bambino.
Primo piano di sviluppo: infanzia
Primo sottopiano: 0-3 anni
Il bambino da 0 a 3 anni è chiamato da Montessori embrione spirituale poiché ha in sé “potenzialità che determinano il suo sviluppo, un essenza umana creativa che lo spinge a formare l’uomo del suo tempo” (Montessori, La mente del bambino, 1999).
Il primo periodo sensitivo è una fase di massima importanza nella formazione dell’individuo poiché egli costruisce la propria psiche. È caratterizzato dalla presenza di una mente assorbente e inconscia attraverso cui l’individuo si forma come uomo assorbendo il proprio ambiente di vita.
È un tempo di scoperta sensoriale e motoria in cui il bambino è interessato ad assorbire il mondo esterno e a stabilire rapporti tra gli oggetti. Il bambino è particolarmente sensibile all’ambiente e agli ostacoli che incontra. Eventuali difficoltà possono generare disfunzioni, la cui intensità dipende dalla gravità dell’ostacolo incontrato.
Per la natura del lavoro di sviluppo durante i primi tre anni di vita e per il modo in cui questo lavoro viene condotto, Montessori chiama l’infante da 0 a 3 anni creatore inconscio.
Secondo sottopiano: 3-6
“A tre anni di età è come se la vita ricominciasse perché allora la coscienza di palesa piena e chiara” (Montessori, La mente del bambino, 1999, p. 162): la seconda sottofase dell’infanzia è un periodo di perfezionamento ed acquisizione di consapevolezza.
Permane “il potere della mente di assorbire dall’ambiente senza fatica; ma l’assorbimento viene aiutato ad arricchire i suoi acquisti attraverso una esperienza attiva. Non sono più soltanto i sensi ma è la mano che diventa un organo di prensione dell’intelligenza” (Montessori, La mente del bambino, 1999, p. 164).
Questo periodo è caratterizzato da:
- Perfezionamento delle percezioni sensoriali,
- Perfezionamento del movimento,
- Perfezionamento del linguaggio,
- Una tensione naturale a riconoscersi nel gruppo.
In questo periodo si sviluppa gradualmente l’immaginazione del bambino, ovvero la capacità di vedere con la mente: questa capacità si orienta naturalmente verso la scoperta dei fenomeni naturali e del mondo umano.
Attraverso le percezioni sensoriali, sempre più ordinate, precise, messe in relazione tra loro e raffinate, il bambino impara a porsi in relazione con l’ambiente. Il bambino, da creatore inconscio, diventa lavoratore cosciente perché emerge la coscienza guidata dalla volontà: ciò si manifesta con il desiderio di fare da sé.
Secondo piano di sviluppo: fanciullezza
Il piano della fanciullezza, dai 6 ai 12 anni, è una fase dello sviluppo completamente differente dalla precedente. È una fase calma di crescita uniforme in cui le funzioni e le facoltà umane si espandono fisicamente e psichicamente.
In questo piano viene meno la mente assorbente e si organizza il piano astratto dello spirito umano. Il bambino sente il bisogno non più di stabilire contatti con l’ambiente esterno, ma di passare alla sfera intellettuale. Inizia ad aprirsi al mondo della cultura e a ricercare le cause di ogni fenomeno. C’è bisogno di offrire al bambino un mondo culturale complesso, all’interno del quale egli possa ampliare il proprio campo psichico e la sua capacità di osservare ed elaborare la realtà.
Così come il ragno tessendo la sua tela definisce il proprio campo d’azione, secondo un piano preciso e con esattezza, ugualmente la psiche del bambino è costruita secondo un piano esatto.
“A seconda della complessità del mondo culturale in cui il bambino vive, la sua tela sarà più o meno vasta. Questa costruzione è necessaria poiché grazie a questo lavoro il bambino allarga il suo campo psichico e di conseguenza la sua capacità ricettiva. La scuola si può considerare secondo due punti di vista: o come luogo in cui si impartisce l’istruzione, o come una fase di preparazione alla vita” (Montessori, Dall'infanzia all'adolescenza, 1970).
Dal punto di vista sociale, durante la fanciullezza il bambino sente il bisogno di stabilire contatti con una società più vasta: “dai 7 ai 12 anni, il fanciullo ha bisogno di allargare il suo campo di azione. Al bambino ancora piccolo era sufficiente il piccolo mondo chiuso della famiglia, in cui stabiliva i suoi rapporti sociali con gli altri. Nel secondo periodo gli è necessario un campo più vasto per le sue esperienze sociali” (Montessori, Dall'infanzia all'adolescenza, 1970).
In questa fase il bambino sviluppa la propria socialità e diventa capace di inserirsi ed interagire all’interno di un gruppo organizzato secondo regole ben precise: si apre alla società organizzata e manifesta amore per il gruppo. Infatti, se il bambino piccolo poteva costruire una società “per coesione” (Montessori, La mente del bambino, 1999, p. 231), il fanciullo deve esplorare il problema delle scelte morali e può costruire, insieme agli altri, una società organizzata consciamente.
Di conseguenza, sorge l’esigenza di distinguere il bene dal male e inizia a formarsi il concetto di giustizia, si manifesta la comprensione del rapporto tra le proprie azioni e le esigenze altrui.
Terzo piano di sviluppo: adolescenza
Il piano dell’adolescenza, come quello dell’infanzia, è un periodo creativo nel quale l’individuo lascia alle spalle l’infanzia per entrare nell’età adulta e diventare a tutti gli effetti membro della società. È un periodo di transizione fisica segnata dalla pubertà, e psicologia intesa come passaggio dalla vita in famiglia alla vita in società. “Il periodo in cui il corpo raggiunge la sua maturità fisiologica è un periodo difficile: l’organismo si trasforma in un rapido sviluppo ed è predisposto a malattie e forme di debolezza. Ma si tratta di un’epoca ancor più critica dal punto di vista psicologico. È l’età dei dubbi e delle esitazioni, delle emozioni violente, dello scoramento: talvolta si osserva perfino una diminuzione delle capacità intellettuali” (Montessori, Dall'infanzia all'adolescenza, 1970, p. 123).
In questo piano si sviluppano i sentimenti di giustizia e di dignità personale ovvero i caratteri che devono preparare un adulto a diventare membro di una società. L’individuo è alla forte e profonda ricerca della propria identità: si pone il problema del chi sono e cosa posso fare della mia esistenza.
La risposta educativa a questa fase è il progetto Erdkinder che prevede esperienze di lavoro produttivo, anche come strumento di indipendenza economica e, perciò, come rafforzamento di stima e di fiducia in se stesso.
Quarto piano di sviluppo: maturità
Il piano della maturità è il periodo che va dai 18 ai 24 anni. Se il piano precedente si è ben completato, l’individuo è capace di forza spirituale, di equilibrio morale e di indipendenza; è capace di trascendere i propri vantaggi personali nel contributo della società.
Il giovane è concentrato sul suo sviluppo sociale, psicologico ed emotivo. È interessato a raggiungere la propria indipendenza economica e sociale e a raggiungere la sua missione personale da realizzare all’interno della società.
BIBLIOGRAFIA DELLA DOCENTE
La mente del bambino:
CAP. X-XI-XII-XIII-XIV-XV-XVI
Il segreto dell'infanzia:
CAP. VII-VIII-IX-XII-XIII
Il metodo del bambino e la formazione dell'uomo:
CAP. L'amoroso lavoro; Il bambino costruttore del linguaggio e dei caratteri dell'uomo; Principi e pratica dell'educazione.
Opere citate
Montessori, M. (1970). Dall'infanzia all'adolescenza. Milano: Garzanti.
Montessori, M. (1999). La mente del bambino. Milano: Garzanti.
Montessori, M. (2017). Il segreto dell'infanzia. Milano: Garzanti.